Sensibilizzare i giovani ad una maggiore attenzione all’ambiente attraverso il consumo consapevole con azioni che mirino a ridurre l’impatto ambientale, spiegando quanto siano importanti le ricadute sull’economia e sulla società. E’ questa la mission dell’Istituto Pascal-Comi-Forti presso il quale l’Associazione Rifiuti Zero Abruzzo ha avviato un percorso di ecosostenibilità con progetti orientati alla diffusione dello sviluppo sostenibile e della strategia rifiuti zero coordinati dal professor Mario Mancini, e dove sarò presente domenica 17 febbraio in occasione dell’evento: “Una domenica in classe”.
Sarà il gruppo di alunni delle classi 2° e 3° composto da Noemi Saraceni, Maria Cordone Mirco De Flaviis, Alberto Di Giammarco, che negli anni scolastici precedenti sono stati coinvolti in tali progetti, ad indossare per un giorno i panni degli insegnanti per svolgere una lezione di educazione ambientale agli alunni delle prime classi introducendoli nel mondo dei rifiuti e dell’economia circolare.
Il termine RIFIUTO è una parola, un simbolo verso il quale si prova repulsione e indignazione, ma che provoca un’alzata di spalle ogni volta che si viene messi di fronte alla propria responsabilità di produttori. Partendo dalla semplice domanda: “Di chi sono i rifiuti?” i giovani “insegnanti” solleciteranno le “matricole” ad una serie di risposte con lo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza che li porterà a concludere che i rifiuti sono di chi li produce e che ognuno ne è responsabile a livello ambientale, sociale ed economico. RIDURRE, RIUTILIZZARE, RIPARARE, RICICLARE, RIPROGETTARE sono gli aspetti intorno ai quali i giovani “insegnanti” costruiranno la loro lezione sottolineando l’importanza del rispetto rigoroso di questo ordine di priorità, che equivale a ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti e il ricorso a sistemi di smaltimento altamente impattanti per l’ambiente e per la nostra salute come le discariche e l’incenerimento. In tale ottica, oltre alla lezione teorica di educazione ambientale, è prevista un’azione concreta per dimostrare quanto cambiare anche di poco le proprie abitudini possa essere importante per contribuire a ridurre l’impatto ambientale. Ciascun alunno sarà invitato a munirsi di una borraccia da tenere nello zaino e da riempire all’occorrenza. Tutti gli alunni saranno poi invitati a fare una stima delle bottiglie di plastica usa e getta utilizzate nell’arco di un anno scolastico, sulla scorta di questi dati sarà fatto un veloce calcolo su quanta plastica in meno verrebbe utilizzata con questo semplice gesto ed i relativi vantaggi ambientali. Un’azione che intende trasmettere agli alunni il concetto che la sostenibilità ambientale è legata al senso di responsabilità di ognuno, e che le piccole azioni virtuose, se moltiplicate per tante volte, possono fare la differenza.
Oggi più che mai gli sforzi vanno rivolti all’educazione ambientale nella scuola, che non si deve limitare alla conoscenza dell’ambiente, ma deve acquisire una dimensione sociale, creando una rete di relazioni e di stili di vita nel rispetto dell’equità, dell’economia e dell’ecologia delle comunità ed iniziare quel cambiamento culturale in grado di creare una nuova consapevolezza nelle future generazioni.
Nelle foto gli alunni del Pascal-Comi-Forti durante le fasi della realizzazione del progetto PON “Ritorno al futuro… sicuro”, che li ha visti anche in visita a Capannori, primo comune italiano a rifiuti zero, intervistare Rossano Ercolini presidente di Zero Wate Italy ed il fondatore della strategia Rifiuti Zero nel mondo, il professor Paul Connet.
Durante il soggiorno a Capannori, gli alunni hanno assistito ad una lezione entusiasmante di economia circolare con il mitico Daniele Gaudats Guidotti ideatore e realizzatore di strumenti musicali con materiali di scarto e fondatore della Gaudats Junk Band che crea musica dai rifiuti, e che musica!